NOTO
Il destino di Noto, così come quello di molte altre città della Sicilia, si intreccia con l’Impero Romano: la città viene dichiarata alleata di Roma e assume il nome latino di Netum.
Le successive presenze di Bizantini e Arabi contribuirono alla crescita della città: i primi contribuirono al suo sviluppo artistico attraverso la creazione di opere e monumenti, mentre i secondi introdussero importanti tecniche agricole e favorirono i traffici commerciali, oltre a rafforzare l’apparato militare, rendendo Noto anche un importante centro politico.
Non a caso, infatti, la città produsse, specie nel quattrocento, un particolare fermento artistico, scientifico e letterario ospitando personalità illustri e meritando l’appellativo di “Città ingegnosa” da parte di Ferdinando II d’Aragona, oltre quelli di: la “Dotta”, la “Celebre” e “Città che non fu mai conquistata con la forza” (Urbs nunquam vi capta).
Il terribile terremoto del 1693 non risparmiò nemmeno Noto dai suoi effetti distruttivi, radendola al suolo.
Questo permise, però, agli architetti più in voga del tempo la ricostruzione della città secondo un progetto e un assetto urbanistico omogeneo e regolare, con una struttura reticolare perfetta, con strade parallele, piazze suggestive e importanti scalinate, elemento fondamentale di raccordo fra piani posti a diverse altezze.
Grazie all’ingegno di artisti come il Gagliardi, Labisi e Sinatra la città fu ricostruita e intagliata secondo un unico e prevalente stile: il Barocco.
Inoltre, a rendere unico lo scenario, contribuì non solo la grande abilità degli artigiani che si misero al lavoro ma anche il particolare tipo di pietra che venne impiegato: si tratta di tufo arenario, un particolare tipo di roccia tenera, lavorabile, che al contatto con la luce solare acquista un colore d’orato, simile al miele.
Questi sono sicuramente gli elemento che la contraddistinguono in tutto il mondo Noto al punto da indurre l’UNESCO a inserire i suoi monumenti (il “giardino di pietra”, come definito da Cesare Brandi) nella lista dei beni patrimonio dell’umanità.
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